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Visualizzazione dei post da 2016

Simbiosi, comete e certezze

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Beh, ne è passato di tempo dall'ultima volta che ho scritto qui...e, a dirla tutta, non sono nemmeno sicuro di essere pronto a farlo in questo momento, ma ci proverò ugualmente. Dove eravamo rimasti? Ah sì, vivevo una profonda e squassante crisi interiore dettata dall'essere ormai vicinissimo ai 30 anni e dal non aver ancora un lavoro, una casa, una laurea o, più in generale, un po' di indipendenza.  Beh vorrei in primis rassicurare tutti sul fatto che adesso va molto meglio: non è cambiato un cazzo rispetto a quattro mesi fa ma adesso ho deciso di preoccuparmi di questi fattori con modalità meno autodistruttive, appendendo finalmente, almeno per un po', il mio "cilicio morale" al chiodo. In questi mesi ho pensato spesso di tornare a dirvi "Ciao", ma ho sempre evitato, soprattutto alla luce di non poche critiche e frecciatine ricevute da conoscenti e sconosciuti, anonimi e non.  Oggi però ho deciso di fregarmene e di usare parte di quell

Parole alla deriva

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Il vero problema è che spesso utilizziamo parole delle quali non conosciamo il reale significato.  Si tratta, il più delle volte, di termini semplici, di uso comune, che noi farciamo di contenuti del tutto personali ed, in quanto tali, decisamente opinabili.  È vero che un lemma può esprimere molti concetti, ma è davvero tutta colpa della polisemia? O molto più semplicemente si tratta della nostra costante leggerezza nell'approcciarci alla lingua italiana?  Spesso è difficile intendersi semplicemente perché non ci si accorda sul cosa voglia dire un dato termine. La metà dei miei litigi sono infatti, a ben vedere, scontri sulla semantica che la maggior parte delle volte mi vedono soccombere, per sfinimento, innanzi alle salde ed inattaccabili certezze altrui. Parlare e spiegarsi è complicato quando il tuo interlocutore ti osserva dall'alto di una cittadella fortificata e, per di più, priva di porte o senza scale.  Onde evitare di trasformarmi in ciò che aspramente c

Lacrime, preghiere e voyeurismo da attentato

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Mi ero ripromesso di lasciare questo blog in stato di quiescenza fin quando i miei demoni personali non fossero stati finalmente sconfitti ed esiliati nell'angolo più remoto del mio incasinatissimo io; avevo giurato che, visto il mio umore perennemente grigio e cupo, non avrei esportato la mia ansia e le mie preoccupazioni in questo luogo virtuale che, per quanto mio, ho sempre considerato un rifugio soprattutto per gli altri; avevo consapevolmente scelto di dar voce solo a quella parte di me che sa ridere e scherzare, anche a costo di apparire banale e frivolo…eppure eccomi qua, pronto a mettere in pausa i miei perché ed ad offrirvi questa piccola eccezione che, egoisticamente, sentivo il bisogno di regalarmi. Ieri notte ho scoperto, per caso e in modo molto triste (a causa di un video choc), che la Francia è stata nuovamente protagonista di una tragedia immensa, di una strage con almeno 84 vittime trucidate da un camion in corsa guidato da un attentatore senza senno e senz

Sliding turnstiles

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Troppi eventi e molte nuove consapevolezze hanno sconvolto il mio quieto (soprav)vivere negli ultimi quattro mesi: perdite, rivincite, dolori e soddisfazioni si sono fusi in un mix agrodolce che ha indirizzato la mia mente verso nuove istanze, mai seriamente considerate prima di adesso.  Arrivato a quasi 30 anni probabilmente è quasi fisiologico fare un punto della situazione...ma compiere le operazioni che portano alla stesura di questo bilancio non sempre è facile e quasi mai è immune da momenti di reale sconforto. Da piccolo immaginavo che questa età mi avrebbe regalato chissà quali memorabili soddisfazioni...acquisizioni che consideravo dovute, quasi fossero un premio fedeltà od uno "scatto di carriera". E invece no, nulla di quello che avevo fantasiosamente preconizzato si è avverato: niente lavoro, niente casa popolata da gatti (sì, ottimista fin da piccolo), niente ferie chissà dove e chissà con chi a sperperare gli ultimi due mesi di stipendio. Si può dare

Cosa accadrebbe se...

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...si avverassero i sogni degli omofobi ed in Italia sparissero, di colpo, tutti gli omosessuali, per almeno 24 ore? Probabilmente questo scenario commuoverebbe molti simpatizzanti del Family Day. Nessun "frocio" sullo stivale per un giorno intero; nessun "finocchio" a cui dire di curarsi o, in alternativa, di suicidarsi; nessuna strada infestata da fastidiosi e volgari soggetti che gironzolano per la città tenendosi la mano, offendendo irrimediabilmente la moralità pubblica e l'essenza stessa dell'unica e sola "famiglia tradizionale". Insomma, una grande festa in cui le donne e gli uomini potrebbero accoppiarsi ed avere orgasmi nell'unico modo voluto sia da Dio che dalla scienza, senza il bisogno di complicarsi la vita ragionando su cosa fare nudi, su di un letto, con due peni o quattro seni. Certo...probabilmente sarebbe saggio, in questo giorno del giudizio dei "ricchioni", non avere incidenti domestici o, peggio, ammalarsi, p

Il "pentagayno"

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Da settimane leggo articoli, post e tweet riguardanti l'omosessualità e l'omofobia.  Da settimane ho visto l'odio di integralisti cattolici e di eterosessuali per vocazione scontrarsi contro le istanze, legittime ma, come sempre, beatamente ignorate, di persone che ormai di diverso hanno solo il buon gusto che, solo in linea di principio ovviamente, li contraddistingue.  Da settimane sento il bisogno di sorridere un po'...di prendermi qualche secondo per fare della sana (o forse becera) ironia così da mettere da parte e provare a dimenticare tutti quegli odiosi assiomi che vedono nella "famiglia tradizionale" (quella composta da uomo, donna, figli, cane, gatto, criceto, baby-sitter, amante di lui, amante di lei, Bimby e router) il solo "locus amoenus" in cui possano svilupparsi esseri sani, retti e forti degni di far parte, a pieno titolo, della "parte giusta" della società.  Il perché, nel 2016, si debba ancora parlare di un qualc