Vulcano
I 365 giorni che precedono l’impressione, nero su bianco, di queste parole digitali, sono stati ricchi di emozioni e di sensazioni davvero complesse, nonché decisamente diverse, quasi opposte, tra loro. In principio fu la luce, la perfezione, l’assoluta certezza che la mia fede e la mia paziente e diligente passione fossero state finalmente, ma soprattutto definitivamente, ricompensate da uno stato di benessere imperituro ed eterno, creato da una miscela assieme, biologica ed artificiale, tale per cui nessuno, nemmeno Dio, potesse convincermi che qualcos’altro avrebbe contato più del Vero Amore, non per me almeno. Ma come i protagonisti del “Paradiso perduto” di Milton, anche io sono stato cacciato da quell’Eden irrazionale e statisticamente improbabile; anche io sono stato costretto a vestirmi, a vergognarmi della mia nudità ed a far le valigie di tutta fretta perché nuovi inquilini, giovani e bellissimi, bussavano già alla porta, verde e rigogliosa, di quel locus amoenus i