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Visualizzazione dei post da gennaio 31, 2021

Alice in technoland

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A circa un anno dall'esplosione della pandemia da Covid-19, quello che ormai avverto come normale e ordinario è un costante senso di vuoto e di silenzio: mi sento un po' come Sandra Bullock in " Gravity ", ma senza tuta spaziale, senza sojuz...e, soprattutto, senza spazio.  Mi sveglio, mi lavo, faccio colazione, mi metto a lavorare al pc, pranzo, riposino, mi metto a lavorare al pc, ceno, mi metto a letto e via da capo, attimo dopo attimo, mossa dopo mossa, settimana dopo settimana, in un loop noioso e inevitabile che odora di girone infernale.  Eppure anche una routine così liquida è, in fondo, nient'altro che una gran fortuna visto che, ogni giorno, c'è chi non ce la fa, chi si lascia sopraffare, chi molla la presa, chi perde, chi ci abbondona e chi viene abbandonato.  In questa quotidianità popolata da numeri, statistiche, governi traballanti e regioni psichedeliche, l'unica costante è rappresentata dai social network: WhatsApp, Telegram, Instagram e Tw