L'ottimismo di Sisifo
Di solito quando voglio offendere qualcuno che reputo molto, ma molto, stupido, gli auguro di seguitare a vivere in compagnia di se stesso per moltissimo tempo, maledizione questa che reputo forgiata nella più torva cattiveria. Probabilmente, senza che io me ne accorgessi, qualcuno mi ha augurato qualcosa di più tremendo: un ipertrofico e feroce senso critico. Essere me, day by day, è davvero complesso: riesco a toccare picchi altissimi di cortesia e lealtà, per poi precipitare in profondi canyon di incoerenza e risentimento. Sono una persona curiosa, ed amo, quasi patologicamente, investigare nei meandri oscuri della mente umana, compresa la mia. Probabilmente è fallace tentare di essere giudici terzi ed imparziali di se stessi, ma questo esercizio, compiuto senza la pretesa di arrivare a verità assolute, è una buona palestra di autocritica, che può sollevare, in una qualche misura, dall'ignoranza. Come recitava un'antica sentenza religiosa insomma " Γνῶθι σεαυτόν