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Visualizzazione dei post da giugno 2, 2019

Il prisma di cristallo

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Per molti, l’amore, è un segmento individuato sulla retta r che si muove, incessantemente e vicendevolmente, dal punto A al punto B: un po’ come il vagone di una metropolitana, costretto a muoversi lungo una strada ferrata per tutta la sua vita o, perlomeno, per buona parte di essa, fermandosi solo per far salire e scendere persone dalle facce anonime, che lo concepiscono solo ed esclusivamente per quello che è: un mezzo, uno strumento, per raggiungere di nuovo una superficie fatta di aria, di mare, di calore e di sabbia. Per me, l’amore, invece, è un prisma di cristallo che non brilla e non emette colori fin tanto che la luce, silenziosamente, non lo colpisce, trasformandolo in quel caleidoscopio naturale la cui funzione è quella di scindere la luce bianca nei sette colori fondamentali che compongono l’arcobaleno. Quei raggi, perfettamente dritti ma, ahimè, inafferrabili da ben quattro sensi su cinque, sussurrano storie piene di gioia, di compassione, di devozione, di entusiasm