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Visualizzazione dei post da maggio 17, 2015

Significanti infeltriti

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Per quanto tempo un termine può essere utilizzato impropriamente prima di iniziare a sgualcirsi ed a deteriorarsi? Io credo che accada un po' come con i maglioni di lana: li metti, li lavi, li rimetti...ma se sbagli il programma della lavatrice è fatta, quel capo sarà da buttare perché perderà tutte le sue qualità.  Una delle prime cose che ho imparato studiando nella facoltà di giurisprudenza è che l'appropriatezza terminologica è tutto: i sinonimi, a ben vedere, non esistono perché ogni parola ha una sfumatura che le appartiene. Quello a cui si assiste ai giorni nostri, più che in passato, è invece il frutto di una frattura, forse ormai insanabile, tra la realtà che si vuole descrivere e gli strumenti che utilizziamo per rappresentarla agli "assenti", a coloro cioè che non hanno potuto percepire con i propri sensi quel dato fenomeno in quel dato istante del divenire storico-sociale.  E così ci fidiamo e assorbiamo, prendendoli per buoni, racconti i cui protagon

Uomo-fobia

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Da qualche anno a questa parte ho assistito al moltiplicarsi esasperato delle "giornate mondiali" dedicate ai più svariati argomenti.  Oggi, 17 maggio, ad esempio, è la nona giornata internazionale della lotta all'omofobia e alla transfobia. Il fatto che non siano passati nemmeno dieci anni dalla sua solenne proclamazione mi fa rendere conto quanto, un tema così "antico" e per nulla innovativo abbia ancora le fattezze di un bimbo in età scolare che ancora ha tanto da imparare prima di poter essere preso seriamente dai "grandi". Károly Mária, uno scrittore ungherese del XIX secolo, nei suoi "Studi sulla psicologia sessuale", ci ha rivelato che: « La parola  omosessuale  è stata inventata nel 1869 da un medico ungherese chiamato Benkert, che scriveva sotto lo pseudonimo di Kertbeny. ». Il termine è stato definito "un neologismo impuro", composto dal suffisso greco omoios = lo stesso, e dalla parola latina sexus = sesso.