La scelta di Euridice
Ovidio, nelle sue Metamorfosi, narra (X, 41-63): «(...) Né la regale sposa, né colui che governa l'abisso opposero rifiuto all'infelice che li pregava e richiamarono Euridice. Costei che si trovava tra le ombre dei morti da poco tempo, si avanzò, camminando a passo lento per causa della ferita. Il tracio Orfeo la riebbe, a patto che non si voltasse indietro a guardarla prima di essere uscito dalla valle infernale (...)». Di fronte ad ogni "aut, aut", innanzi ad ogni bivio, dovremmo riflettere bene prima di percorrere l'una o l'altra via: cercare di "salvare" Euridice oppure metabolizzare la perdita ed andare avanti con la propria esistenza? Rischiare tutto per ottenere ciò che vogliamo o trovare percorsi alternativi, più sicuri, che possano regalarci una qualche forma di serenità e pace? Molto più semplicemente: agire o non agire? Accade spesso questo: siamo, più o meno consapevolmente, disposti a tutto, persino ad affrontare il nostro infern