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Visualizzazione dei post da dicembre 16, 2018

Lettera ad una tempesta impazzita

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Caro Amico che non conosco, so già che troverai assurdo, surreale e forse anche un po' inquietante ricevere questa lettera pubblica, eppure eccomi qui, pronto a correre il rischio di dedicarti qualche minuto del mio tempo, così da nobilitarlo, addolcirlo e placcarlo con l'oro zecchino fuoriuscito, con vigore emorragico, dai capillari interrotti della nostra coscienza.  Di te so solo quel che ti sei lasciato sfuggire. Di me sai solo quel che non ti ho voluto tacere. Conosciamo l'uno il dolore dell'altro, condividiamo il ricordo di un passato iper-espanso, senza gambe e senza collo, ormai sospeso a mezz'aria come una bufera monsonica pronta a lasciar precipitare ira e incertezza su lidi inesperti che, con immatura faciloneria, sono convinti di poterla domare e ammansire, affascinati come sono da quella gamma di grigi che trasuda eroismo, eretismo ed erotismo.  Ma le nuvole non si lasciano addomesticare, nemmeno dalla Terra. Tu nel tuo emisfero ed io nel