Simbiosi, comete e certezze

Beh, ne è passato di tempo dall'ultima volta che ho scritto qui...e, a dirla tutta, non sono nemmeno sicuro di essere pronto a farlo in questo momento, ma ci proverò ugualmente.

Dove eravamo rimasti? Ah sì, vivevo una profonda e squassante crisi interiore dettata dall'essere ormai vicinissimo ai 30 anni e dal non aver ancora un lavoro, una casa, una laurea o, più in generale, un po' di indipendenza. 
Beh vorrei in primis rassicurare tutti sul fatto che adesso va molto meglio: non è cambiato un cazzo rispetto a quattro mesi fa ma adesso ho deciso di preoccuparmi di questi fattori con modalità meno autodistruttive, appendendo finalmente, almeno per un po', il mio "cilicio morale" al chiodo.

In questi mesi ho pensato spesso di tornare a dirvi "Ciao", ma ho sempre evitato, soprattutto alla luce di non poche critiche e frecciatine ricevute da conoscenti e sconosciuti, anonimi e non. 
Oggi però ho deciso di fregarmene e di usare parte di quella serenità ritrovata come scudo. Ho sempre scritto perché mi piaceva farlo: smettere per non dar fastidio a chi mi trova fastidioso, pensandoci bene, non ha molto senso.

Le turbe interiori però hanno di buono che ci regalano sempre lezioni di vita. Cosa ho imparato io? Tra le altre cose ho capito che ci sono (almeno) tre tipi di amici: quelli passeggeri, quelli simbiotici e quelli sinceri.

I primi sono quelli che appaiono nella tua vita all'improvviso, come luminose ed affascinanti comete: godi della loro compagnia, della loro disponibilità e della loro grande forza ma solo fin quando essi non decidono di andare ad illuminare altri cieli. Di loro resta un bel ricordo e qualche foto, ma sono tracce che scompariranno in poco tempo.

Poi ci sono gli amici simbiotici, quelli con cui magari cresci e con cui condividi tutto: segreti, progetti, speranze e passioni. Un comune scambio di certezze e sorrisi che dura fin tanto che quell'equilibrio, apparentemente stabile, non venga scosso da un qualche elemento esterno che faccia sciamare altrove necessità ed abitudini. Di questi rapporti resta un'ingombrante quantità di stima che non vogliamo buttar via perché ci dispiace farlo, nonostante la paura che, con l'andar del tempo,liberarsene sarà fin troppo semplice. 

Per ultimi ho voluto lasciare i miei preferiti, gli amici sinceri, quelli che non ricordi più quando e come sono entrati a far parte della tua vita ma che ami senza alcuna ragione particolare, semplicemente perché non puoi fare a meno di farlo. Loro ci sono anche quando non sei tu ad essere in te stesso; chiedono ed offrono consigli in eguale quantità; non badano molto come incartare il tuo regalo perché sanno che il contenuto ti renderà felice e appagato; ti impediscono di fare cose di cui potresti pentirti, lasciandoti persino credere che sia stato tu a prendere la decisione più giusta; loro sono come te, ma sono diversi per certi piccoli particolari che ti fanno sentire più completo, più felice e persino più vivo.
Questi amici sono quelli che mi hanno salvato e continuano a salvarmi giorno dopo giorno...ed è a loro che va tutta la mia infinita gratitudine. 

Invecchiare in fondo non fa così schifo come possa sembrare, è solo più difficile man mano che si va avanti nel gioco...ma in fondo meglio così: gli scenari banali annoiano gli occhi curiosi


A presto blog, a risentirci miei lettori.

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