Fedeltà sottovuoto

La tentazione, per molti, è figlia del maligno e madre di ogni dubbio. Non è infatti un caso che molte preghiere invochino la protezione da qualunque fonte di istigazione a cambiare strada, ad allontanarsi dal selciato più o meno dissestato sul quale si sta beatamente passeggiando, così da evitare di addentrarsi nel bosco che, come da tradizione, è pieno di pericoli e feroci creature.
Spesso accade però che gli atteggiamenti di estrema chiusura nei confronti del vivere umano si rivelino solo una banale ed arida semplificazione del nostro agire quotidiano, che dovrebbe invece essere sempre animato da una cauta ma costante curiosità.
Come possiamo essere sicuri di essere fedeli ad un'idea o ad una persona se non siamo nemmeno posti davanti alla possibilità di poterle voltare le spalle perseguendo i nostri egoistici scopi? Anche l'egoismo, infatti, se assunto a piccole dosi, si rivela un ottimo cardiotonico e non un mortale veleno.
Tutto ciò ovviamente non significa che sia necessario disconoscere tutto quello che, come umanità, abbiamo appreso nel corso dei secoli: è ridicolo utilizzare la (presunta) scriminante del voler sbagliare in prima persona quando appare chiaro e lapalissiano che ciò che stiamo per fare ci condurrà a sicura disperazione. Se avessimo bisogno di bruciarci ogni volta per ricordarci che il fuoco brucia non riusciremmo a progredire ed a migliorarci, ma resteremmo in un limbo nel quale non si può pretendere di fare altro se non sopravvivere.
Ciò che invece dovrebbe essere accolto con meno riserve mentali è la "messa alla prova" delle nostre certezze, relazionali e non. Chiudersi all'interno di una cittadella fortificata, nel ventre della quale non esistono altre possibilità di scelta se non quelle che ci siamo pre-fissati, ci tiene al sicuro solo fin quando non saremo costretti ad allontanarci da quelle alte mura; decidere invece di tornare a dormire ogni sera nello stesso letto, accanto alla stessa persona, e descriverle le immagini che i nostri occhi golosi e affamati hanno catturato, fa di noi dei coraggiosi esploratori che, pur rischiando di perdere la via di casa o di cadere in trappole mortali, scelgono, giorno dopo giorno, di amare quella dimora ed i suoi abitanti, con tutti i suoi pregi e con la voglia di correggere ogni eventuale difetto.
La tentazione, in fondo, pur mettendo in pericolo i nostri sentimenti, altro non è che l'unità di misura della nostra certezza: scegliersi, ogni giorno, nonostante la vita ci ponga davanti le più svariate alternative, è forse una delle favole meno raccontate ma più romantiche e avventurose che la storia abbia prodotto.


A presto blog, a risentirci miei lettori. 

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