La volpe ed il bambino

La lettura de "Il piccolo principe" è un'esperienza estrema che una volta fatta lascia atri e ventricoli perplessi su quale sia il giusto ritmo da tenere per non far esplodere tutto. 
Quella dimensione su cui abitavamo da bambini, fatta di una trasparenza ed una lucidità che si riacquista, forse, solo in punto di morte, un po' mi manca: il nostro attaccamento al denaro ed alle cose materiali, il nostro continuo districarsi in quell'orgia di offerte telefoniche che permettono di stare più virtualmente vicini a chi, spesso, preferiamo tenere lontano, ci fa apparire come degli esseri molto più infantili e ridicoli di quanto non siano i cd. "piccoli". 
Ha proprio ragione la piccola volpe del nostro principe: "L'essenziale è invisibile agli occhi"...e ciò che riusciamo a vedere altro non è che un corrotto senso di concretezza che ci ha fatto smarrire quell'impalpabile sesto senso figlio dell'immaginazione puerile. 
Conservare, nel nostro più o meno ordinato intimo, nel nostro "particulare" (come direbbe Guicciardini) qualche mq da dedicare al nostro vecchio ma giovane fanciullino, potrebbe regalarci una visione delle nostre passioni e delle nostre aspirazioni più corrispondente a ciò che davvero, inconsciamente, stiamo cercando, ma che spesso, nonostante tutti gli sforzi, non riusciamo a trovare. 
Non sarà forse che la gioia per aver ottenuto qualcosa, qualcosa che il tatto possa riconoscere, è così poco duratura perché in realtà non coinvolge davvero tutti i sensi che possediamo? 
Siamo delle macchine davvero complesse che raramente si lasciano studiare da un proprio simile a causa del nostro continuo ed inarrestabile divenire. 
Oggi mi sono commosso nel rivedere, per qualche istante, quel bambino che si aggirava liberamente, e soprattutto inconsapevolmente, sullo stesso mondo dove adesso abito io: un ragazzo che nonostante il suo attaccamento alle futili cose della vita, conserva ancora quella piccola percentuale di "semplicità" che lo rende felice e triste per delle cose che pochi, per sua fortuna, riescono a vedere con gli occhi. 


A presto blog, a risentirci miei lettori. 

P.S. Vorrei dedicare questo post ad una mia amica che, con i suoi continui riferimenti al fantastico mondo descritto da De Saint-Exupéry, ha fatto nascere in me la curiosità necessaria per leggere quello che, da oggi, rientra di diritto nella TOP 10 dei miei libri preferiti. Grazie Federica. 

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