Antisemitismo e social network
Due giorni prima di un esame la cosa più logica da fare è ripassare e ripetere quegli argomenti che proprio non vogliono entrare in testa.
Due giorni prima di un esame è esattamente questo quello che faccio di solito.
Due giorni prima di un esame, questa volta, sento il bisogno di scrivere per URLARE la mia rabbia per quello che ho letto.
Purtroppo ancora oggi esiste chi, senza curarsi del dolore che certe affermazioni possono causare, utilizza un social network famoso come Facebook, per diffondere idee negazioniste riguardo all'olocausto, definendolo una semplice invenzione di fantasia.
La cosa che più di tutte mi spaventa è che, a divulgare certi surreali concetti, non è stato il solito anziano di turno, ancora legato ad un passato in cui, evidentemente, credeva di essere qualcuno per il sol fatto di infliggere torture a morte ad un altro essere umano; no, a far circolare certe falsità, in questo caso, è stato un giovane, proprio come me.
Evidentemente non tutti i genitori educano i figli nel ricordo della verità.
L'antisemitismo, il razzismo, la xenofobia, l'omofobia, la transfobia e l'intolleranza in generale, purtroppo oggi viaggiano spediti su canali differenti da quelli di quaranta o cinquant'anni fa: certe dis-informazioni raggiungono anche gli angoli più remoti del pianeta con la velocità di un click.
Non si può obbligare qualcuno a non odiare, ma si può sicuramente cercare di "decontaminare" i condotti attraverso cui viaggiano le notizie, aggiungendone di vere e di reali.
Purtroppo ognuno di noi è impotente rispetto ai fatti del passato: non possiamo riportare in vita quegli innocenti, ma possiamo sicuramente renderli eterni non dimenticandoli mai.
Il ricordo delle atrocità commesse dal regime nazista deve accompagnarci sempre, perché certi orrori non devono più essere commessi.
Solo tramite la memoria di ciò che è stato possiamo far sì che le generazioni future non abbiano una visione distorta della storia.
Spero che voi, come me, vogliate dedicare oggi qualche attimo della vostra giornata a questi tristi fatti, così da non farli divorare dall'indifferenza e dall'oblio.
Non smetterò mai di indignarmi di fronte a chi sceglie di non "credere". Professarsi negazionisti di fronte a ciò che purtroppo è sicuramente stato, è biasimevole ed empio, ma a costoro io non auguro nessun dolore e nessuna sofferenza: vivere in compagnia di se stessi, in certi casi, è la cosa peggiore che possa capitare.
A presto blog, a risentirci miei lettori.
Due giorni prima di un esame è esattamente questo quello che faccio di solito.
Due giorni prima di un esame, questa volta, sento il bisogno di scrivere per URLARE la mia rabbia per quello che ho letto.
Purtroppo ancora oggi esiste chi, senza curarsi del dolore che certe affermazioni possono causare, utilizza un social network famoso come Facebook, per diffondere idee negazioniste riguardo all'olocausto, definendolo una semplice invenzione di fantasia.
La cosa che più di tutte mi spaventa è che, a divulgare certi surreali concetti, non è stato il solito anziano di turno, ancora legato ad un passato in cui, evidentemente, credeva di essere qualcuno per il sol fatto di infliggere torture a morte ad un altro essere umano; no, a far circolare certe falsità, in questo caso, è stato un giovane, proprio come me.
Evidentemente non tutti i genitori educano i figli nel ricordo della verità.
L'antisemitismo, il razzismo, la xenofobia, l'omofobia, la transfobia e l'intolleranza in generale, purtroppo oggi viaggiano spediti su canali differenti da quelli di quaranta o cinquant'anni fa: certe dis-informazioni raggiungono anche gli angoli più remoti del pianeta con la velocità di un click.
Non si può obbligare qualcuno a non odiare, ma si può sicuramente cercare di "decontaminare" i condotti attraverso cui viaggiano le notizie, aggiungendone di vere e di reali.
Purtroppo ognuno di noi è impotente rispetto ai fatti del passato: non possiamo riportare in vita quegli innocenti, ma possiamo sicuramente renderli eterni non dimenticandoli mai.
Il ricordo delle atrocità commesse dal regime nazista deve accompagnarci sempre, perché certi orrori non devono più essere commessi.
Solo tramite la memoria di ciò che è stato possiamo far sì che le generazioni future non abbiano una visione distorta della storia.
Spero che voi, come me, vogliate dedicare oggi qualche attimo della vostra giornata a questi tristi fatti, così da non farli divorare dall'indifferenza e dall'oblio.
Non smetterò mai di indignarmi di fronte a chi sceglie di non "credere". Professarsi negazionisti di fronte a ciò che purtroppo è sicuramente stato, è biasimevole ed empio, ma a costoro io non auguro nessun dolore e nessuna sofferenza: vivere in compagnia di se stessi, in certi casi, è la cosa peggiore che possa capitare.
A presto blog, a risentirci miei lettori.
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