Valore
Oggi solo chi crea valore ha valore. Chi trasforma il lavoro in denaro è acclamato come un dio, trattato con rispetto, misurato e stimato come bene, come ente fruttifero, e dopo, forse, come persona. I moti convettivi compiuti dai soldi tengono in vita questo pianeta, distribuendo in maniera iniquamente umana risorse e beni, individui e carriere, costruendo e demolendo aspettative e ideali la cui effimera esistenza è destinata a perdersi in quel cangiante caos artificiale creato da patriarchi senza passato e senza futuro. Le regole del vivere comune giungono allo stomaco senza passare dalla bocca, evitando così al palato la spiacevole sensazione di assaporare certe amare consapevolezze che mai accoglierebbe in quel sacro uscio stracolmo di doni, di onori, di ori. La razionalità è divenuta mera astrazione, la realtà nient’altro che un anagramma digitale che a forza di essere osservato si è trasformato in un universo fisico, intelligibile e fin troppo sensibile, al quale tributa