L'ottavo vizio

Ci hanno sempre raccontato che i vizi capitali, così come i giorni della settimana e le ore che servono per digerire la caponata, sono sette. Ognuno di essi costituisce un perimetro da non oltrepassare, un limite negativo da rispettare, una regola di comportamento da osservare per non cadere nel "peccato". Tutti assieme costituiscono quindi le invalicabili colonne d'Ercole della decenza e del buon gusto, e nessuno, proprio nessuno, riceverà in premio un poema epico qualora tentasse di oltrepassarle.

In questi ultimi, caotici e confusi giorni in cui, finalmente, dopo anni di sacrifici e di rinunce, ho conseguito la tanta agognata laurea, mi sono reso conto di come, a ben vedere, a quell'elenco dovrebbe essere emendato ed aggiornato con un ottavo vizio: il dare per scontate le persone che amiamo. 

Probabilmente nessuno ha mai pensato di inserirlo in quella lista a causa dell'assenza di una sola parola che possa racchiudere il concetto...anche perché, a ben vedere, esistono infiniti modi per "dimenticare" coloro che, standoci accanto tutti i giorni, rendono la nostra vita migliore e degna di essere vissuta. 

Accettate l'ennesimo consiglio non richiesto che contribuisce a farcire questo blog (che via via diventa sempre più silenzioso e sempre meno capace di dissipare i miei dubbi e le mie perplessità): fatevi aiutare da chi vi sta accanto ad aprire gli occhi in modo da evitare, in futuro, di compiere di nuovo lo stesso gravissimo errore. 

La sincerità, anche quella più brutale, è un bisturi tagliente ed affilato che ferisce, affetta e sbrindella ogni nostra più rosea certezza...ma ciò solo per far sì che i nostri "chirurghi di fiducia" possano penetrare nel nostro Io più profondo per rimuovere quel "male" che avvelena ogni nostra buona azione od intenzione. 

Le vite del peccato saranno pure infinite e ben asfaltate, ma il panorama che si gode sul tragitto del rimorso è così unico che, nonostante le buche e le interruzioni, vale la pena di essere percorso. 

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