Paure "genderdizzate"
Mi alzo, prendo il caffè, prego Santa Alessia Marcuzzi affinché infonda un po' di "bifidus" nella mia stitica esistenza, vado in bagno (Grazie Ale!), leggo qualche quotidiano on line e, come direbbero i "gggiovani", mi sale il crimine!
Voi, genitori omofobi in lotta contro quella fucina di omosessualità che sono le scuole, dovreste avere la pazienza e l'accortezza di spiegarmi in cosa si sostanzi la fantomatica "teoria gendere", perché io, davvero, non l'ho proprio capito.
Già che ci siete dovreste anche chiarirmi un concetto: che bisogno c'è di strumentalizzare i bambini per il raggiungimento dei vostri fini? Non pensate che almeno loro dovrebbero restare fuori dalla vostra ridicola crociata?
Lo so io e lo sapete voi: nessuno ha intenzione di proiettare nelle scuole filmanti pornografici, nessuno vuole istigare i bambini ad avere rapporti sessuali in classe, e nessuno sente il bisogno di creare danni irreparabili alla psiche di ignari ed innocenti fanciulli. Probabilmente, anche solo per aver pensato a certe esecrabili azioni, quelli che hanno qualche disturbo siete proprio voi.
La verità è che avete semplicemente paura...paura perché state drasticamente diminuendo, perché sentite, sul collo, il peso della vostra inferiorità numerica.
Il fatto che i vostri branchi stiano diventando sempre più piccoli vi ha incattiviti e resi aggressivi: il punto è che vi sentite prede e vittime di una battuta di caccia che esiste solo nelle vostre fantasiose e perverse menti.
Sono le vostre parole che feriscono, che fanno a pezzi e che torturano le carni di persone che, semplicemente, vi ignorano e che si occupano della propria esistenza pensando a chi amano piuttosto che a condannare le scelte sentimentali del vicino di casa.
Non avete altro da fare durante il giorno? Beati voi! Dovete proprio avere tanto tempo libero...oppure troppo poco tempo da dedicare a coloro che, tanto strenuamente, difendete da nemici che tali, in realtà, non sono.
Un giorno, quei bambini, cresceranno, vedranno il mondo attraverso i propri occhi e non vi chiederanno più di filtrarlo e semplificarlo per loro conto. Volete che ricordino la loro infanzia come un periodo nero in cui bisognava fare di tutto per nascondere ogni scintilla di diversità? Davvero avete intenzione di imporre questa pesante ipoteca sulle fragili schiene delle vostre creature? I più forti, è vero, cresceranno ugualmente, ma sappiate che avranno fretta di restituirvi l'odio che, day by day, avete donato loro.
Il riconoscimento di certi diritti non intacca e non potrà mai intaccare il vostro quieto vivere, nessun sentimento di benevolenza verso il prossimo può o potrà mai mistificare i vostri insegnamenti.
Educare al rispetto vuol dire semplicemente far capire ai propri figli che una mano tesa verso il prossimo è sicuramente migliore di un pugno chiuso pronto a colpire il diverso. Perché terrorizzarli con storie di altri feroci nemici? L'uomo nero, i mostri sotto al letto ed i fantasmi non sono già abbastanza?
Scagliatevi contro chi può tenervi testa, contro chi ha un carattere già formato, tenete giù le mani dai vostri figli...perché, crescendo, purtroppo, conosceranno sia odio che il disprezzo, e non sarebbe affatto piacevole, per loro, che certi sentimenti abbiano il volto di mamma e papà.
A presto blog, a risentirci miei lettori.
Lo schifo che provo per queste persone non trova conforto nemmeno nella più intima razionalità. Hanno la fortuna di essere biologicamente genitori e la sfortuna di essere sprovvisti di una ragione fondata sul sentimento. Hai detto bene e sei stato fin troppo educato. Certe battaglie hanno senso nelle menti perverse. Che delusione amara dover condividere l"ossigeno con certe creature.
RispondiEliminaAnche io provo un forte sentimento di disagio e di livore nel leggere le affermazioni cariche di disprezzo di certi omuncoli...ma facciamo parte tutti della stessa società ed io devo sforzarmi, a differenza loro, di essere educato (fin tanto che è possibile).
EliminaIo oggi ho avuto paura nel leggere certe "linee guida" (basta andare sul sito dell'espresso)...ho capito che c'è molto più odio di quanto non avessi immaginato. La speranza è sempre la stessa: che si vada avanti nel riconoscimento dei diritti nei confronti di tutti coloro che, al momento, ne sono sprovvisti.