Apprendista coinquilino

A quasi un mese di distanza, in un giorno un po' speciale, eccomi di nuovo seduto alla mia (vecchia?) scrivania, pronto ad aggiornarvi su stati d'animo e riflessioni partorite durante le mie notti da "studente (nemmeno poi tanto) fuori sede".
La mia vita da universitario è finalmente iniziata, anche se, ahimè, proprio quando le materie che mi separano dal grande traguardo si contano sulle dita di una mano. Ma, nonostante l'ossimoro di fondo, sono lieto di informarvi che sono entusiasta dei piatti sporchi, degli appunti da ricopiare e dell'idraulico da chiamare più e più volte per ricordargli di quel rubinetto della cucina che proprio non vuole saperne di funzionare.
Vivere da solo è una delle esperienze migliori che possa capitare, quando ovviamente questa solitudine costituisce una libera scelta e non un'imposizione del fato crudele.
La mia routine ne è ovviamene uscita stravolta: ho detto addio a risvegli lenti, a pranzi succulenti e al Wi-Fi attivo 24/24h. A fronte di queste rinunce però ho riscoperto il piacere del silenzio, dell'intimità con spazi che, per quanto siano nuovi e poco familiari, non fai affatto fatica a considerare da subito "tuoi e tuoi soltanto".
Vi chiederete come mai un ragazzo, nel giorno del suo 28° compleanno, abbia nel cuore questa smodata quantità di stupore per un'esperienza che, dopo tutto, è più tipica di persone con almeno 10 anni di meno! La risposta è semplice: le prime volte, per quanto tardino ad arrivare, portano con sé quella dose di fascino che leviga ogni difetto ed ogni piega dell'esperienza che stiamo vivendo.
Se qualcuno mi avesse detto che fare la spesa, ricercando le offerte migliori (discriminando cibi di oscura provenienza), potesse rendere un uomo così felice, lo avrei preso per uno di quegli insopportabili ottimisti che amo ascoltare quanto una lezione di analisi matematica.
Sono contento di essere un ragazzo "solo" circondato però dagli affetti di sempre. Tornare a casa, ora, ha un sapore differente e, sorprendentemente, ti fa scoprire sfumature che, pur essendo sempre state sotto ai tuoi occhi pigri e annoiati, fanno risultare il quadro più dinamico e cangiante che mai.
Spero mi perdonerete per questo articolo che probabilmente contiene poco materiale su cui riflettere seriamente...ma, come ho scritto sulla breve biografia di Twitter "oscillo incessantemente tra il serio ed il faceto", quindi, per oggi, e solo per oggi, accontentatevi della seconda prospettiva.
Prima di salutarvi colgo anche l'occasione per ringraziare tutti, ma proprio tutti coloro che hanno deciso di dedicarmi qualche secondo della loro vita per porgermi i propri Auguri: sia che siate amici di vecchia data che sconosciuti di cui so poco o nulla, ho apprezzato sinceramente questo regalo.
Ed ora, tra una valigia da completare ed un dubbio sull'outfit da indossare, vi lascio ai vostri impegni, ricordandovi però che persino una spinacina in offerta, cotta in una cucina minuscola, può farci sentire Principi di un Regno i cui confini sono tanto più ampi quanto più "ingenui" e "fanciulli" ci siamo imposti di rimanere nonostante barba bianca, rughe di espressione e rinnovo della patente siano proprio lì, dietro l'angolo.


A presto blog, a risentirci miei lettori.

Commenti

  1. Concordo su tutto, abitare da solo ti fa sentire innanzi tutto padrone di te stesso come non ti saresti mai immaginato, e dopo settimane/mesi passati lontano da casa, quando torni è tutto più bello e ti chiedi per quale motivo prima volessi a tutti i costi allontanartene (ovviamente in questo parlo per me).
    Buon compleanno amico di ormai lunga data, ti voglio sempre più bene ogni anno, mese, giorno che passa :)

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    Risposte
    1. Grazie mille tesoro!! Hai detto bene: siamo Amici da moltissimi anni, non devo aggiungere altro. Sono onorato nell'avere vicino una persona colta e ironica come te. Ti voglio bene :)
      Buona notte da un quasi commosso me :)

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