Amori palindromi
Oggi solo una breve, lapidaria, quasi-ungarettiana, riflessione: l'amore non è bello se non è palindromo, quello non corrisposto non esiste. Sarebbe più facile credere agli unicorni rosa o, addirittura, agli autobus urbani che arrivano in orario, piuttosto che alla sanità degli affetti ad una sola corsia.
Non si tratta della vecchia storia del "do ut des": l'amore non può essere scalfito dal peso del bisogno, se così fosse, questo nobile sentimento, si ridurrebbe ad un mero strumento per ammazzare il tempo o cacciare via la noia.
Bisogna darsi, darsi completamente, ma senza mai smettere di osservare i comportamenti dell'altro, senza mai rinunciare al dubbio, alla sorpresa nel volersi scegliere day by day. Questa scelta è sicuramente nemica dell'abitudine e sorella della solidità.
L'incertezza fa male, ma la sola visione di insieme non basta: supportare il partner nei periodi poco felici della sua esistenza è nobile, ma lasciare che si appollai su di noi pretendendo atti e attenzioni è il primo sintomo della degenerazione verso la venerazione.
Credo anche che non sia un caso che la parola "AMORE" possa leggersi solo da sinistra verso destra: il palindromo, quando si parla di relazioni sentimentali, è molto più difficile da scorgere e questo semplicemente perché non è affatto detto che ciò che riusciamo a dare sia anche ciò che ci serve ricevere per stare e vivere bene.
Insomma, la contemplazione lasciamola all'arte; noi conserviamo caro il dialogo: quel magico strumento che permette di costruire metafisici castelli che non hanno bisogno delle fondamenta per restare in piedi.
Non si tratta della vecchia storia del "do ut des": l'amore non può essere scalfito dal peso del bisogno, se così fosse, questo nobile sentimento, si ridurrebbe ad un mero strumento per ammazzare il tempo o cacciare via la noia.
Bisogna darsi, darsi completamente, ma senza mai smettere di osservare i comportamenti dell'altro, senza mai rinunciare al dubbio, alla sorpresa nel volersi scegliere day by day. Questa scelta è sicuramente nemica dell'abitudine e sorella della solidità.
L'incertezza fa male, ma la sola visione di insieme non basta: supportare il partner nei periodi poco felici della sua esistenza è nobile, ma lasciare che si appollai su di noi pretendendo atti e attenzioni è il primo sintomo della degenerazione verso la venerazione.
Credo anche che non sia un caso che la parola "AMORE" possa leggersi solo da sinistra verso destra: il palindromo, quando si parla di relazioni sentimentali, è molto più difficile da scorgere e questo semplicemente perché non è affatto detto che ciò che riusciamo a dare sia anche ciò che ci serve ricevere per stare e vivere bene.
Insomma, la contemplazione lasciamola all'arte; noi conserviamo caro il dialogo: quel magico strumento che permette di costruire metafisici castelli che non hanno bisogno delle fondamenta per restare in piedi.
A presto blog. a risentirci miei lettori.
Voglio sapere chi ti ha ispirato.
RispondiEliminaAhahah! Sei uno sciocco caro "Anonimo" che in questo momento è con me al telefono.
EliminaSi ma stiamo parlando anche di un terzo "anonimo"
RispondiEliminaGrazie Giox per la riflessione di oggi su un argomento tanto importante...condivido appieno questa tua frase e la terrò sempre a mente : "Bisogna darsi, darsi completamente, ma senza mai smettere di osservare i comportamenti dell'altro, senza mai rinunciare al dubbio, alla sorpresa nel volersi scegliere day by day. Questa scelta è sicuramente nemica dell'abitudine e sorella della solidità." Un abbraccio grande
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