Riparare con l'oro

Mi ha sempre affascinato l'arte, così come la filosofia, del Kintsugi.
Anche io, come tutti voi, sono figlio dell'era consumistica. Quando una cosa è rotta, vecchia o semplicemente ci ha stufati, pensiamo che l'unica soluzione plausibile sia quella di eliminarla fisicamente.
Questo nostra moderna concezione di ostracismo ci permette di vivere più serenamente: scacciare fuori dalle mura il "nemico" equivale un po' ad ucciderlo, ed in fondo l'uomo, che da sempre è stato lupo per l'altro uomo, non può reprimere del tutto questo suo istinto pseudo-predatorio.
Ricostruire un oggetto (così come un rapporto) impone la spendita di quella preziosa risorsa scarsa che è il tempo. Il più delle volte probabilmente non ne vale davvero al pena, ma credo che fuggire sempre verso la soluzione più facile equivalga ad un atto di codardia. Anche Biancaneve ed il Principe Azzurro, probabilmente, dopo il matrimonio, avranno avuto i loro momenti di crisi, ma sono sicuro che, dopo le tante avversità superate, nessuno dei due si è mai sognato di lasciare il castello e di tornare alle rispettive esistenze povere di gioia e amore.
La vita ci pone sempre davanti delle scelte: sta a noi imboccare il sentiero che riteniamo migliore. Ma attenzione, ciò che spesso dimentichiamo è che un percorso, per quanto buio o tetro possa apparire, resta pur sempre un "mezzo" per raggiungere una meta: solo ciò che si trova alla fine della via può davvero condizionare, intimamente, la nostra felicità.
Io ho capito che ogni rottura può essere "suturata", anche se ciò può avvenire un numero limitato di volte. L'accanimento terapeutico altro non è che una diversa forma di paura, che, in quanto degenerazione della prudenza, non porta sicuramente a nulla di positivo.
Come sempre è il bilanciamento tra le varie opzioni a risultare pericoloso e complesso. Quella santa virtù che, pazientemente, siede nel mezzo, ci osserva e ci studia, giorno dopo giorno, con la curiosità di comprendere se ha di fronte un suo pari o una semplice, ma non meno affascinante, creatura umana.



A presto blog, a risentirci miei lettori.

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