Resta quello che non c'è
Quando il tuo tempo vale meno di quello altrui, quando i tuoi problemi e i tuoi dolori non hanno importanza, quando persino le tue gioie passano attraverso gli occhi di chi ti sta accanto senza lasciare alcuna traccia e nessuna memoria, resta solo quello che non c'è, un vuoto fatto di aria incomprimibile e pesante, grave e greve, forse invisibile, ma colma di un'indifferenza così umana e razionale da risultare innaturale. E ci si volterà, una volta sola o forse due, per osservare ciò che è stato, per cercare fra le macerie qualche oggetto di valore, qualche tocco di colore, un pezzetto di passato da strappare alla polvere così da non perdere traccia di ciò che fu e gioirne, magari, ancora, quando un rallentamento della corsa consentirà di guardare fuori dal finestrino e scorgere quel paesaggio di ricordi traboccante di doni, di miseria, di risate e di errori. Quando il dolore cederà il posto all'indifferenza anche quell'aria cesserà di essere materia e quel pulviscolo